top of page

Milano: Polemiche su un Bando Controverso per l’Assegnazione delle Case Popolari

Aggiornamento: 24 lug

In una mossa recente che ha scatenato polemiche, Aler Milano ha emesso un bando per l’assegnazione di case popolari. Invece di favorire chi ne ha più bisogno, sembra che il bando premi chi è più veloce nel presentare la domanda. Questa deve essere consegnata personalmente e in busta chiusa, come evidenziato da Carmela Rozza, consigliera lombarda del Pd, durante una recente riunione del Consiglio regionale.

Il bando si riferisce a 50 alloggi che necessitano di lavori di ristrutturazione. Questi lavori saranno a carico degli assegnatari, che riceveranno un rimborso sotto forma di sconto sul canone d’affitto, ma solo fino a un massimo di 8.000 euro. Oltre questa soglia, Aler non fornisce ulteriori rimborsi per i lavori eseguiti.

L’indirizzo preciso degli alloggi non è specificato: l’avviso indica solo che si trovano all’interno del territorio del Comune di Milano. L’intervallo di reddito per poter fare domanda è piuttosto ampio: possono candidarsi coloro che hanno un reddito ISEE compreso tra 16.000,01 e 45.600 euro. Questo è un intervallo non comune, considerando che i canoni di affitto, come indicato da Aler nell’avviso, variano da un minimo di 250 euro per un monolocale, a un massimo di 700 euro per un trilocale.

Per coloro che rientrano in questa ampia fascia di reddito, l’unico criterio di “priorità di assegnazione” è per coloro che “sono stati sfrattati esclusivamente per finita locazione nella Città Metropolitana di Milano, con sfratto eseguito non oltre 12 mesi fa”. Al di là di questo, “le domande ricevute saranno ordinate in base all’ordine cronologico di arrivo, con riferimento alla data e all’ora di protocollazione, che determinerà la priorità per le convocazioni”.

La fase di raccolta delle domande è iniziata il 24 giugno e si concluderà il 30 agosto 2024. Come indicato, “le domande dovranno essere obbligatoriamente consegnate in busta chiusa presso l’Ufficio protocollo di Aler Milano in viale Romagna 26”. Inoltre, chi viene selezionato ha un lasso di tempo di soli 48 ore per decidere se accettare l’alloggio proposto o rifiutarlo.

Rozza ha espresso forti critiche al bando, descrivendolo come un insieme di anomalie. “L’assegnazione di un alloggio non dovrebbe basarsi su chi presenta prima la domanda, ma dovrebbe rispondere al criterio del bisogno”, ha affermato. Ha sottolineato l’ingiustizia di considerare allo stesso livello chi ha un ISEE di 16.000 euro e chi ne ha uno quasi triplo, pari a 45.600 euro. Ha inoltre evidenziato che una soglia di reddito così alta non è prevista da alcuna legge, ma è un’invenzione di Aler Milano e dell’assessorato regionale alla Casa. Questo, secondo Rozza, causa anche un danno economico ad Aler, poiché chi ha un ISEE di oltre 45.000 euro potrebbe permettersi canoni di affitto più alti rispetto a quelli previsti per questi 50 alloggi. Ha poi criticato la decisione di richiedere, nel 2024, la consegna della domanda a mano in busta chiusa.

Rozza ha inoltre segnalato un altro bando, questa volta rivolto a chi ha un ISEE tra i 10.000 e i 16.000 euro. Anche in questo caso, la priorità viene data agli sfrattati per fine locazione e non viene specificata l’esatta collocazione degli alloggi (100 in questo caso). I candidati hanno solo 48 ore per decidere e la domanda deve essere consegnata a mano. Questi bandi sono stati creati per favorire alcuni piuttosto che altri. Per ulteriori informazioni e se necessiti di assistenza personalizzata puoi venirci a trovare in Via Archimede 41 a Milano o altrimenti puoi chiamare il nostro numero 373 752 4871.

4 visualizzazioni0 commenti

Comments


bottom of page